I BOLLI SUL FONDO DI RECIPIENTI VITREI CON BASE A SEZIONE QUADRATA una prassi che ci accompagna dall'antichità

La Collezione antica del Museo archeologico dell’Istria si distingue per un considerevole numero di oggetti di vetro dalle forme più svariate, rimasti in buona parte nascosti agli occhi del pubblico. Per questa particolare occasione abbiamo selezionato un piccolo gruppo di bolli su fondo con base a sezione quadrata, ancora inediti.

Nel mondo antico era un fenomeno ricorrente contrassegnare oggetti vari con dei bolli o marchi. Le forme vitree più svariate, come balsamari, bottiglie di forma cilindrica, rettangolare o quadrata, vasi quadrangolari, bottiglie mercuriali o pseudo-mercuriali avevano il fondo marchiato con un bollo. Nella grande varietà di motivi il gruppo più numeroso di bolli è certamente quello delle figure geometriche (cerchi concentrici e loro varianti), seguito da quello delle forme vegetali e dei più rari motivi figurativi, mentre un gruppo a parte è rappresentato dalle iniziali e da nomi in lettere latine o greche. Sembra che la loro collocazione sul fondo di recipienti vitrei sia stata una scelta intenzionale e che il loro scopo primario non fosse reclamizzare i produttori o il contenuto. Ad esempio: i motivi più semplici e i più frequenti, i cerchi geometrici, rivestivano con molta probabilità un ruolo funzionale e non decorativo. Si ritiene infatti che venissero impressi allo scopo di rinforzare il fondo del contenitore o di facilitarne l’estrazione dallo stampo. Gli altri motivi, si presume, avevano funzioni identificative, ovvero erano una sorta di marchio distintivo. 

I frammenti di vetro qui illustrati rappresentano dei fondi aventi sezione quadrata che con tutta probabilità potevano appartenere a bottiglie quadrate o eventualmente a vasi quadrangolari. Tuttavia, essi non si possono associare con sicurezza ad una delle forme suddette, ma è un dato di fatto che le bottiglie sono statisticamente il gruppo vitreo più numeroso ad essere stato sigillato con un bollo sul fondo, sicché è verosimile che anche questi esemplari vi appartenessero. 

L’impressione di bolli sui contenitori di vetro è una prassi che compare nel mondo antico già dal secondo quarto del I secolo d. C. e che raggiunge l’apice durante il II secolo. La loro produzione proseguirà pure nel III secolo, ma meno intensamente. Nelle regioni orientali dell’Impero romano si incontrano esemplari datati anche al IV e V secolo. 

LA FUNZIONE DELLE BOTTIGLIE CON BASE A SEZIONE QUADRATA 

    L’uso delle bottiglie con base a sezione quadrata era disparato. Nella vita quotidiana erano usate come contenitori per la conservazione di generi alimentari liquidi (olio, vino) o solidi, mentre gli esemplari più piccoli servivano da vasellame da tavola o come contenitori da cosmesi. A Pompei sono state trovate scatole di legno nelle quali le bottiglie erano state impacchettate assieme a vasi di vetro, motivo per cui si ritiene che venissero custodite in ambienti annessi alle cucine (come le dispense). Per la loro forma (quadrata, corpo solido, con una piccola ansa che non ne superava la larghezza) erano ideali come contenitori per il trasporto di prodotti su brevi distanze e nella vendita al dettaglio. La loro popolarità come imballaggio derivava anche dalle buone proprietà del vetro stesso. Infatti, il vetro non assorbe gli odori di ciò che contiene e quindi può venir riutilizzato e riciclato. Talvolta le bottiglie usate per il trasporto venivano impagliate, cioè protette con verghette o paglia intrecciate, così come compaiono nelle rappresentazioni artistiche (ad es. nel mosaico tricliniare  di Thysdrus, l’odierno El Jem in Tunisia). Gli esemplari più grandi erano usati secondariamente come urne, del che testimoniano i resti di defunti cremati che contengono.

Mosaico raffigurante un bicchiere e una bottiglia impagliata situato nel Museo del Bardo di Tunisi. Datazione: fine del II secolo.  

By Dennis Jarvis - Flickr: Tunisia-4781 - Bottle and Cup, CC BY-SA 2.0, https:// commons.wikimedia.org/w/ index.php?curid=22531327 (11.04.2018.)

Replica del sarcofago di Simpelveld. Nell'altorilievo sono scolpiti, assieme all'immagine della defunta, dei dettagli di un interno di casa romana. La copia è custodita nel Thermenmuseum di Heerlen (Olanda). 

By Kleon3 - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index. php?curid=45212132 - (11.04.2018.)

Dettaglio della replica del sarcofago di Simpelveld raffigurante bottiglie quadrate; datazione: 175-250 d. C. 

By Kleon3 - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45212145 - (11.04.2018.)

LA TECNICA

I bolli o meglio le bottiglie bollate con base a sezione quadrata venivano fabbricate con la tecnica della soffiatura in matrici multiple, mentre la parte superiore del loro corpo ( il collo e l’orlo) veniva rifinita riscaldandola ulteriormente nelle fornaci, dopo di che all’oggetto ancora bollente veniva attaccata l’ansa.

Il fondo delle matrici era fatto con materiali solidi, resistenti, come pietra, marmo e ceramica, e si poteva usare anche per altre forme di vetro su cui servisse imprimere un bollo. Il motivo di quest’ultimo veniva intagliato sul fondo dello stampo in modo da creare il negativo del futuro marchio. Le pareti dello stampo venivano formate in vari modi, come dimostrano i reperti scoperti in siti diversi. Stampi per bottiglie con base a sezione quadrata sono stati trovati, fra l’altro, nei siti di Colonia, Bonn (Germania), Lione, Aoste e Saintes (Francia) nonché di Augst (Svizzera).

Disegno di uno stampo in base al modello trovato a Bonn (Germania); (1 )piano e sezione del fondo dello stampo,  (2) parete dello stampo e suo piano, (3) lo stampo e il suo piano visti lateralmente. 

RASSEGNA DEI BOLLI PRESCELTI

Il più semplice gruppo di bolli su bottiglie con base a sezione quadrata, diffuso in tutto l’Impero romano, è quello a motivi geometrici, i cui contrassegni più frequenti sono il cerchio o più cerchi concentrici a rilievo. Vi rientra anche l’esemplare del Museo archeologico dell’Istria (n.ro cat. 1) che presenta l’impressione di due cerchi concentrici. Data la grande quantità dei motivi citati, strette analogie con l’esemplare del nostro Museo si riscontrano in tutte le regioni dell’Impero. 

Motivi geometrici sono presenti anche su un altro frammento di fondo conservato nel Museo archeologico dell’Istria (n.ro cat. 2). Si tratta di un cerchio in rilievo che incornicia un rombo con un punto al centro e quattro punti esterni ai lati del rombo e con un petalo nell’angolo in basso. È nota l’analogia diretta con un frammento di recipiente scoperto a Grado (Italia settentrionale) fra i resti del relitto. Il materiale vetroso proveniente dal relitto di Grado rappresenta il primo caso registrato di commercio di vetro di scarto trasportato come materiale da riciclare.

Motivi geometrici ornano altresì il fondo (n.ro cat. 3) al cui  centro c’è un quadrato dai margini dilatati, da quattro parti circondato da tre semicerchi concentrici in rilievo. Il parallelismo più prossimo, e l’unico, si riscontra in due bolli rinvenuti in un sito dell’antica Liburnia, il cui contesto di ritrovamento rimane oscuro. La differenza risiede nel motivo centrale. Gli esemplari liburnici hanno al centro il motivo della rosetta, mentre quello istriano è decorato da un quadrato dilatato. 

Sono frequenti sulle bottiglie con base a sezione quadrata bolli con l’impronta di motivi vegetali  in diverse varianti, come rosette  (a 4-9 petali) o petali, poi ghirlande, ramoscelli, anche combinati con figure geometriche. 

Nel gruppo dei motivi vegetali rientrano due fondi (n.ro cat. 4 e n.ro cat. 5) di cui non si conoscono analogie dirette. Ambedue i bolli sono decorati con quadripetali a rilievo, ma di lavorazione differente, all’interno di un cerchio. Il motivo dei petali è comune e trova attestazioni in diversi siti sia nelle regioni occidentali che orientali dell’Impero. 

L’ultimo bollo trattato (n.ro cat. 6) reca l’impressione di una coppia di rombi con cerchi rilevati al centro; tra i rombi ci sono due freccette, una sopra l’altra. In uno dei cerchi si nota una rosetta quadripetala. Due esempi analoghi sono segnalati nell’antica provincia della Rezia (l’odierna Germania), nelle città di Sorviodurum  (Straubing) e Cambodunum  (Kempten).  Entrambi i bolli sono stati rinvenuti in un contesto la cui datazione non è possibile.

Per le necessità della mostra sono stati scelti sei esempi di bollo, di  quattro dei quali non sono noti il sito né le circostanze del ritrovamento, mentre due provengono da Pola, dall’area della Capanna del Pescatore (n.ro cat. 2 e n.ro cat. 6), ma non si hanno informazioni inerenti al contesto del rinvenimento. In base alle attestazioni analogiche con altre regioni dell’Impero romano tutti sono collocabili in un ampio lasso di tempo tra la fine del I secolo e il III secolo.  

Data l’impossibilità di valutare i tratti tipologici e morfologici dei contenitori, causa l’assenza di esemplari integri, ma anche perché i motivi che li contrassegnano sono relativamente comuni, la situazione che ne consegue concede troppo ampie ed insufficientemente dettagliate possibilità di stabilirne il luogo di produzione. Se comunque si prendono in considerazione tutti i recipienti vitrei bollati provenienti dallo spazio istriano sinora pubblicati, i centri produttivi vanno eventualmente cercati in qualche area a occidente dell’Impero romano (Rezia, Italia settentrionale).

Da quanto detto deriva che, nel periodo della produzione più intensa di vetri con bollo impresso sul fondo, la penisola istriana aveva continui contatti commerciali con le province occidentali dell’Impero romano.  

n.ro. cat. 1                                  n.ro. cat. 2        

 

n.ro. cat. 3                                    n.ro. cat.. 4

 

 

n.ro. cat. 5                                        n.ro. cat. 6

 

 

CATALOGO 

 

 

1. Fondo di bottiglia  base a sezione quadrata, vetro azzurrino-verdognolo. Bollo a forma di due cerchi concentrici. Evidenti tracce di pontello. Numero d'inventario: A-49570 Luogo di provenienza: sconosciuto Dimensioni: larghezza del fondo 5,9 x 5,9 cm Datazione: fine I secolo-III secolo

 

 

2. Frammento di fondo di bottiglia con base a sezione quadrata, vetro verdognolo. Un cerchio in rilievo circonda un rombo con un punto al centro e quattro punti all'intorno. Petalo conservato in un angolo. Numero d'inventario: A-49571 Luogo di provenienza: Pola, Capanna del Pescatore Dimensioni: larghezza del fondo 7,3 x 7,0 cm Datazione: fine I secolo - III secolo

 

3. Fondo di bottiglia con base a sezione quadrata, vetro verde pallido. Quadrato centrale dai margini dilatati, circondato sui quattro lati da tre semicerchi concentrici. Evidenti tracce di pontello. Numero d'inventario: A-49572 Luogo di provenienza: sconosciuto Dimensioni: larghezza del fondo 8,3 x 8,1 cm Datazione: fine I secolo-III secolo

 

4. Fondo e parte delle pareti di una bottiglia con base a sezione quadrata, vetro verdognolo. Bollo a forma di quattro petali, collegati da un punto centrale e incorniciati da un cerchio a rilievo. Numero d'inventario: A-49573 Luogo di provenienza: sconosciuto Dimensioni: larghezza del fondo 5,8 x 5,8 cm; altezza 3,5 cm Datazione: fine I secolo-III secolo

 

5. Fondo e parte di parete di una bottiglia con base a sezione quadrata, vetro verdognolo. Bollo a forma di quattro petali con un punto al centro, circondati da un cerchio in rilievo. Numero d'inventario: A-49574 Luogo di provenienza: sconosciuto Dimensioni: larghezza del fondo 6,6 x 6, 5 cm; altezza 6,0 cm Datazione: fine I secolo-III secolo

6. Frammento di fondo e di parete di una bottiglia con base a sezione quadrata, vetro verde pallido. Coppia di rombi ognuno con un cerchio rilevato al centro. All'interno di un cerchio rosetta a quattro petali. Tra i rombi due freccette, una sopra l'altra. Numero d'inventario:  A-49575 Luogo di provenienza: Pola, Capanna del Pescatore Dimensioni: larghezza del fondo 7,6 x 7,5 cm; altezza 4,5 cm Datazione: fine I secolo-III secolo. 

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I BOLLI SUL FONDO DI RECIPIENTI VITREI CON BASE A SEZIONE QUADRATA una prassi che ci accompagna dall'antichità

 Mostra 

 Via Carrara 4, Pola 

 Una finestra sul passato

30.5. – 30.7. 2018.

 Autrice della mostra e del testo : Aska Šopar

 Organizzatore ed Editore: Museo archeologico dell’Istria 

 Rappresentante dell’Organizzatore e dell’Editore: Darko Komšo

Redazione: Darko Komšo, Adriana Gri Štorga, Katarina Zenzerović

 Autore dell’allestimento, veste grafica: Vjeran Juhas

 Autrice delle fotografie: Tanja Draškić Savić

Disegni: Ivo Juričić

 Coordinatrice della mostra: Monika Petrović

Traduzione italiana: Elis Barbalich-Geromella

Traduzione inglese : Neven Ferenčić

Correzione dei testi: Adriana Gri Štorga, Milena Špigić, Katarina Zenzerović

 Stampa: MPS Pula

Tiratura: 700

Pola, 2018.

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