Il quartiere di San Teodoro a Pola

In questo posto dal 2005 fino al 2009, il Museo Archeologico dell’Istria ha condotto degli scavi di conservazione archeologica. (1). Gli scavi archeologici, che hanno compreso un'area di circa 4.000 mq, con una profondità massima di scavo di circa otto metri, hanno portato alla scoperta di numerosi resti di varie epoche culturali nel corso della lunga storia della città di Pola che dura da tre mila anni. 

Il periodo degli Histri

Intorno alla fonte di acqua potabile sono state trovate le tracce più antiche della città. Qui sono state costruite le prime case semplici degli Histri, costruite nella tecnica del muro a secco, con una sovrastruttura di legno intonacato con argilla. Numerosi reperti archeologici indicano la continuità di utilizzo dall’ XI fino al I secolo a.C. (2). Le fibule, come probabili doni votivi, indicano la possibilità che l'area intorno alla fonte d'acqua era venerata come un santuario già nel periodo degli Histri.

Il periodo romano

Sull'intera superficie del sito archeologico si trovano edifici romani. I più antichi sono stati costruiti poco dopo la fondazione della colonia romana di Pola (46.- 45. a.C.) e distrutti dopo l’incendio alla fine del V secolo d.C. (3-5).

Nella parte sud-orientale si trovano i resti del complesso sacro. Al centro di un ambiente all’aperto consacrato e recintato da mura (area sacra), con il pozzo costruito sulla fonte di acqua potabile, si sono conservate delle mura massicce aventi le caratteristiche del tempio. Questo tempio si collega con un’iscrizione rinvenuta diverso tempo fa la quale tratta della costruzione del santuario di Ercole. Con il ritrovamento del blocco di pietra sul quale è raffigurata in rilievo una clava, uno dei simboli di Ercole, definitivamente è stato confermato che in quest’ area si trovava il tempio dedicato a questo mitico eroe, protettore della colonia romana di Pola (6).

Nella parte occidentale del sito si trovano i resti di una casa residenziale riccamente decorata (domus). Intorno al cortile centrale, sono stati scoperti numerosi ambienti aventi scopi diversi, con affreschi, stucchi, decorazioni in marmo e pavimenti musivi (7-12). La casa nella sua parte meridionale aveva la sala da bagno e la sauna con le stufe. In uno degli ambienti si è conservato un piccolo sacrario di casa con un pavimento musivo con tessere bianco-nere con la raffigurazione dell'altare e di una conchiglia stilizzata e la scritta "Salus", che corrisponde al nome della dea romana della salute (13).

All’est della domus si estendono i resti dei bagni pubblici - terme (thermae publicae). Molte parti di questo edificio dopo la demolizione nel V secolo. d.C. sono state riutilizzate secondariamente per la costruzione tardo-antica. 

All’interno della superficie di una parte del complesso termale e del tempio sono state trovate 2.119 anfore principalmente intere che rappresentano il più grande giacimento rinvenuto sul suolo al mondo (14). Dopo che non venivano più utilizzate per il trasporto del vino, le anfore sono state utilizzate in quella zona durante i lavori di costruzione a scopo di drenaggio e livellamento del terreno irregolare.

Benché aventi scopi diversi, tutti e tre i complessi romani citati rappresentano le parti della stessa unità connessa al culto delle acque, dell’igiene e della salute.

Periodo tardoantico e medievale

Nel periodo della tarda antichità (V -VII secolo d.C.) questo spazio era utilizzato per la produzione dell’ olio d'oliva. Allo stesso tempo, sulla parte meridionale delle terme romane è stata costruita una chiesa paleocristiana a una sola navata. La sua organizzazione interna è documentata dal rinvenimento di numerosi frammenti in pietra dell’ arredo liturgico aventi caratteristiche paleocristiane e preromaniche, a partire dalla fine del V fino all'inizio del IX secolo (15-16). Questa chiesa è stata distrutta al più tardi nel XV secolo, quando al suo posto sorge la chiesa molto più spaziosa di S. Teodoro.

Tardo medioevo ed età moderna

La chiesa tardo gotica di San Teodoro con il corrispondente convento femminile benedettino è stata costruita nel 1458. L'intero complesso religioso è costituito dalla chiesa, dal campanile e dall’edificio del convento, con il cortile aperto. In questo contesto è stato trovato un numero elevato di frammenti di vasellame smaltato (17). Al di fuori della chiesa è stato trovato il cimitero e nella chiesa sono state scoperte 11 cripte funebri, nelle quali c’erano numerose medagliette devozionali (18). La chiesa e il Convento di S. Teodoro sono stati abbandonati dalle suore nel 1789, e sono stati distrutti nel 1873, durante la costruzione della caserma austro-ungarica.

Nel XX secolo, tra le due guerre mondiali, nel cortile è stato costruito il magazzino della Manifattura tabacchi, che nel 2002 è stato distrutto durante un incendio.

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