La chiesa di S. Nicola presso il Foro

Nei pressi dell'accesso orientale al Foro venne costruita alla fine del VI sec. la piccola chiesa di S. Nicola. Venne eretta ai margini dell'antico decumano e sulle fondamenta di una costruzione quadrata della stessa epoca, che, data la sua imponenza, in origine dovette essere una torre.

La chiesa ad aula unica (7 x 14 m) era orientata in maniera regolamentare con il presbiterio a est a forma di abside ravennate (all'esterno poligonale, all'interno semicircolare). Le mura laterali erano rinforzate dalla ritmica cadenza delle lesene. Tra queste si aprivano delle finestre (terminanti ad arco) con semplici transenne di calcare. Il presbiterio era decorato da un variopinto mosaico pavimentale a motivi geometrici intrecciati, che creavano disegni cruciformi.

La maggior parte del mosaico pavimentale della chiesa di S. Nicola venne distrutto nel 1860 durante la costruzione del forno per un panificio. La chiesa si conservò fino al tetto quasi fino al termine della II guerra mondiale, allorché subì danni dai bombardamenti, finché nel 1953 venne rasa al suolo.

Faceva parte del gruppo di simili chiese minori (in primo luogo quella omonima, nei pressi del Duomo, oggi ortodossa), che sorgono soprattutto nell'area di Gallesano e di Fasana. Le chiese con abside poligonale appartengono all'architettura sviluppatasi sull'esempio della Basilica di S. Maria Formosa di Pola, voluta dall'arcivescovo ravennate Massimiano (546-556), peraltro nato in Istria, penisola che faceva parte dell'Esarcato di Ravenna. La Chiesa ravennate detenne possedimenti terrieri nella Bassa Istria fino a tutto il XII sec. ( si trattava del cosiddetto feudo di S. Apollinare).

Željko Ujčić, responsabile della Collezione altomedievale del Museo archeologico dell'Istria

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